Diagnosi computerizzata

Le centraline di gestione degli impianti fanno un’autodiagnosi verificando i segnali in ingressi dei diversi sensori e, se riscontrano dei valori non coerenti, procedono come segue:

  • segnalano l’anomalia con l’accensione di una spia d’avviso sul quadro strumenti
  • per i loro calcoli sostituiscono il valore anomalo con uno plausibile
  • se necessario comandano una modalità di funzionamento del motore a prestazioni ridotte secondo necessità per evitare il danneggiamento di altri apparati
  • comunicano alle altre centraline l’anomalia attraverso la rete can bus
  • registrano un codice guasto utile per capire l’anomalia riscontrata
  • a questo punto l’autoriparatore legge e analizza questo dato per avere un primo importante parametro per la diagnosi.
info su codifica e programmazione: Alcune centraline elettroniche sono in grado di correggere il loro comando secondo lo stato d’usura del relativo attuatore. Questo significa che a volte sopperiscono al nascere di un difetto fin quando possibile. Quando però questo difetto è troppo evidente e l’attuatore va sostituito, si deve necessariamente intervenire sulla centralina per informarla che la situazione è cambiata. In alcuni casi, quando gli attuatori sono dei componenti a taratura specifica di fabbrica, adatta in modo preciso alle parti meccaniche di cui il componente è formato (vedi ad esempio nel caso di alcuni iniettori), la centralina va informata anche del codice specifico del componente stesso, in modo che possa riconoscerlo e applicare le mappature corrette previste.
In alcuni casi ancora, quando la Casa Costruttrice ha apportato delle modifiche non previste e quindi le centraline non sono preparate per comandare in un certo modo alcuni componenti, bisogna procedere con una riprogrammazione completa con nuovi software di gestione. In tutti questi casi bisogna conoscere molto bene gli impianti ed essere informati delle specifiche azioni delle Case Costruttrici.
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